#13 Gli anni più difficili
Le mie Ragguardevoli Sessioni è una rubrica a cura di Admin T, fondatore della nota pagina Sesso Droga e D&D , ospiteremo un loro articolo ogni mercoledì.
L’indice delle puntate precedenti è in fondo all’articolo!
Pine-ruolo*, anni Domini 2008 (e successivi).
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
I miei ricordi di quell’anno di sessioni, così come del successivo, sono molto vaghi. Si stava avvicinando l’esame di maturità, le versioni di Greco e Latino si facevano troppo difficili e, cosa da non sottovalutare, eravamo finalmente maggiorenni.
Questo comportava molte responsabilità, come decidere accuratamente il giro dei pub per il sabato sera, dal momento che alcuni di noi avevano già la macchina.
In questo clima di cambiamenti, un’altra cosa stava mutando: era uscita la quarta edizione di D&D.
Fu una grande delusione, ma con il senno di poi capisco che eravamo partiti troppo prevenuti.
Erano giunte voci di corridoio su di un’ipotetica edizione che avrebbe privilegiato il ruolo rispetto alle regole, ma ad un primo sguardo ci era sembrato un bel boardgame con uno “splash” di GDR.
Questo, insieme al crescente accumularsi di impegni, ci portò verso il successivo periodo, durante il quale il nostro party cominciò a disgregarsi.
Purtroppo giocare di ruolo, nel momento in cui cominciano a presentarsi difficoltà o impegni nella vita di tutti i giorni, diventa difficile: sembra che sia la prima cosa naturale da tagliare, quando probabilmente dovrebbe essere l’ultima.
Per un giocatore incallito non c’è nulla di altrettanto catartico del gioco di ruolo ed è un bisogno che prima o poi va soddisfatto.
Infatti, nel frattempo, non ho smesso di giocare del tutto, ma lo facevo in maniera talmente saltuaria che non ne traevo il giovamento al quale ero abituato.
Un altra pecca importante consisteva nel giocare con persone diverse dal mio party iniziale, giocatori che ho frequentato per un breve periodo e che ho poi perso di vista, mentre i “miei” restavano nel cuore e il feeling particolare che avevo con loro non nasceva coi nuovi party.
Del periodo successivo al 2008 non è tutto da buttare: ho giocato per molte sessioni insieme ad alcuni amici molto più grandi di me che mi hanno introdotto il mitico Advanced Dungeons & Dragons* e dato diverse prospettive sul mondo del GDR.
Inoltre ho conosciuto nuovi giochi, tra i quali mi sento di citare in pole position Sine Requie, oltre ad una caterva di giochi “indipendenti” creati da autori non professionisti, ma non per questo meno belli o interessanti.
Immediatamente dopo la maturità le cose son peggiorate per il lato ludico della mia vita. Oltre al lavoro, ho intrapreso una carriera da musicista per qualche anno, cosa che mi ha impegnato la maggior parte del tempo.
Ormai le giocate si riducevano a quelle poche partite ai boardgames di D&D che facevamo tra membri della band all’alba, quando rincasavamo ad orari improponibili e qualcuno urlava: “Partita a D&D!?”. Il fatto che non fosse nemmeno il GDR vero e proprio, ma un surrogato in scatola, ridusse ulteriormente le mie doti da ruolatore, finché un bel giorno…
Pine-ruolo, anni Domini 2014.
Sembra quasi una campagna di quelle scadenti, dove il master non sa che pesci pigliare e usa il trucco più becero della lista: i viaggi temporali.
Eravamo di nuovo lì, intorno al tavolo: Porpo, Risso e il nostro master Jack. Mumu purtroppo, per impegni lavorativi, non aveva potuto seguire la nuova campagna a scadenza settimanale insieme a noi, ma da quell’anno ha ricominciato ad organizzare la full immersion estiva, per la quale ricopre tutt’ora il ruolo di master vacanziero. Insieme a noi c’erano tre nuovi acquisti: Matte, Aure e Renzo.
Avevamo deciso di ricominciare, quasi telepaticamente. Sono sicuro che tutti avevamo sentito un vuoto dentro di noi, un vuoto che solo il gioco di ruolo in compagnia di cari amici può colmare.
Chiunque abbia avuto un party per tanti anni sa di cosa sto parlando e può capire l’afflizione del mio gruppo per i cinque anni in cui ci siamo incontrati solo ogni tanto per una birretta e due chiacchiere o per una sessione “one shot” nel migliore dei casi.
La lontananza e la poca frequentazione però non sembravano aver corrotto la forza del party: ora eravamo riuniti ancora una volta intorno a quel tavolo e nulla ci avrebbe più fermato.
Talmente “gasati” e felici di iniziare, che ci imbarcammo nella campagna più impegnativa della nostra vita: una campagna con un party per 5/6 di allineamento malvagio! Noi “veterani” eravamo stufi del solito tran tran buonista e volevamo goderci per una volta il ruolo dei malvagi.
Qui ha preso finalmente una forma solida la nostra ambientazione personale, fino a quel momento solo abbozzata: Astria. Siamo finalmente riusciti a fare quello che ogni Master, coi suoi giocatori, dovrebbe provare prima o poi nella vita: creare un mondo.
Di questa stupenda esperienza, durata per tutti gli anni successivi, vi racconterò dalla prossima puntata.
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*Pine-ruolo: ovvero la ridente cittadina di Pinerolo, dalla cui collina si vede tutto il Piemonte (non è vero).
*AD&D: la mitica seconda edizione, ancora giocata da molti nostalgici.
Un articolo a cura di Admin T per – Sesso Droga e D&D